La pelle diventerà strumento di interazione digitale

 

Il laboratorio di ricerca Human-Computer Interaction della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, incentrato sullo studio e la realizzazione di prodotti hi-tech, ha elaborato un sistema che permette di estendere l’uso del display degli smartwatch. L’idea nasce dall’impossibilità di ingrandire il dispositivo per farlo avanzare di pari passo con  le migliorie tecniche e gli aggiornamenti di software che supporta, così come avviene ad esempio con i cellulari.

Le ridotte dimensioni degli schermi di questo tipo di orologi spesso condiziona l’utilizzo di alcune applicazioni, rendendone difficile l’esecuzione. L’attivazione, la digitazione e le funzioni di gioco sono ostacolate dalla visuale scarsa e dalla poca possibilità di movimento. Per risolvere questo problema questo team di ricercatori ha pensato di utilizzare anche la pelle umana come display, dando vita al progetto SkinTrack.

Il funzionamento è molto semplice: il cinturino viene dotato di una serie di elettrodi che risponderanno ai comandi di uno speciale anello che, una volta indossato dall’utente sull’altra mano, permette di trasformare il braccio in superficie touchscreen. I movimenti sono quelli classici del mouse; basta puntare e cliccare sulle icone selezionate scorrendo i vari menu e aprire i contenuti richiesti. Il semplice tocco attiva una serie di impulsi elettrici a bassa intensità che vengono rilevati all’interno del meccanismo che risponde ai comandi con un margine di errore di 7,6 mm, in base alla distanza tra l’anello e il cinturino.

L’interazione prevede movimenti quali lo swipe e il tap, la possibilità di usare lo zoom e di eseguire comandi abbinati a lettere specifiche. Disegnando una lettera sul braccio si dà avvio alla funzione corrispondente (rifiuto e accettazione di una chiamata, selezione di una app, registrazione di un messaggio vocale). La pelle può essere utilizzata anche come “archivio” temporaneo delle app che si desidera utilizzare, trascinandole con il dito al di fuori dei margini dello schermo, per poi cliccarci sopra e dare l’avvio.

Al momento non è previsto un lancio sul mercato della versione definitiva del prodotto; probabilmente a causa di alcune difficoltà tecniche riscontrata dagli ideatori. Il sistema di ricarica dell’anello, l’eventuale mancanza di attrito causata dal sudore e i dubbi sollevati dall’utilizzo di scariche elettriche anche se di basso voltaggio, sono tutte problematiche attualmente al vaglio dei ricercatori. Una volta superati questi limiti, Skintrack potrebbe rivelarsi una scelta vincente e garantire l’ottimizzazione dell’uso di uno smartwatch.

 


 

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