Da oggi i social network si alleano per sostenere un programma di prevenzione e controllo delle emergenze

 

Le nuove tecnologie come strumento per contrastare i disastri naturali, risorse preziose cui attingere per rendere più sicura la vita dei cittadini e gestire al meglio le situazioni di pericolo imminente. I-React è un progetto triennale nato con lo scopo di creare un sistema digitale che permetta di monitorare le condizioni ambientali e territoriali.

Creato grazie a un finanziamento di circa 6,5 milioni di euro, concesso dalla Commissione Europea, l’esperimento partirà da Torino, prima città italiana a prendere parte all’iniziativa, con l’Istituto Superiore Mario Boella, diretto da Giovanni Colombo e Paolo Mulassano. Anche altri istituti italiani hanno già dato la disponibilità, a partire dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Per la realizzazione della piattaforma digitale è prevista la collaborazione con 20 partner europei che includono prestigiosi centri di ricerca, organizzazioni internazionali come l’Unesco, ma anche enti statali e piccole e medie imprese.

Basato sull’esperienza del progetto Floodis, che ha lanciato un’applicazione per smartphone che aiuta a prevenire e contrastare il fenomeno delle alluvioni, I-React parte dallo stesso principio di cooperazione e diffusione mediatica per poi estenderlo a tutte le calamità naturali.

Acronimo di Improving Resilience to Emergencies through Advanced Cyber Technologies, prevede di realizzare entro il 2018 una piattaforma operativa per la raccolta e l’analisi di dati riguardanti il territorio e le sue condizioni strutturali attraverso il monitoraggio di incendi, terremoti e altri disastri ambientali.

Un vero e proprio database che permetterà di effettuare i controlli necessari per garantire la giusta prevenzione e di predisporre gli eventuali interventi in caso di emergenza. La raccolta dei dati arriverà in tempo reale e in totale sinergia con gli istituti scientifici intergovernativi italiani e stranieri, anche grazie alla collaborazione dei cittadini e allo scambio di informazioni che avviene sui social network.

Foto, video e messaggi postati su Facebook, Twitter e Instagram, verranno inviati all’istante agli operatori che potranno utilizzarli per intervenire al meglio. Una volta archiviati sul sistema cloud di Microsoft, i dati verranno elaborati e inseriti nel database, fornendo così un quadro generale della situazione.

Grazie a questa iniziativa, i cittadini si sentiranno maggiormente coinvolti, potranno contribuire con le loro segnalazioni e diventare parte attiva nella difesa del territorio e della sicurezza delle città.

 

 


 

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